Più Trance che Dance
Siamo a luglio, e sono giorni di calura africana, c'è afa e la sensazione è di essere in un deserto infuocato. Oggi faccio fatica a percorrere il breve tratto di strada da casa alla palestra. Meno male che il locale è a piano terra e c'è un gradevole effetto cantina. Quando entro ci sono almeno 7 gradi di differenza dall'esterno. I partecipanti arrivano alla spicciolata e hanno tutti un'espressione di sofferenza, si sono prenotati in quasi 15, alla fine ne arrivano nove. Gli altri hanno preferito rimanere fermi a questo giro. Del resto il programma di oggi non è di quelli indicati per la calura, c'è la Trance Dance integrale un'ora di pura danza. Prima di cominciare ringrazio i presenti e dico che se sono qui il 9 di luglio e con quasi 35 gradi vuol dire che la loro è pura "fede", sono tutti d'accordo. Si comincia con l'ormai consueto stop end go, che si prolunga in attesa dell'arrivo degli ultimi due partecipanti che vengono in moto. Il programma subisce una variazione involontaria, poiché i file delle frequenze benefiche non vengono riconosciuti dal pc e quindi non partono. Al volo le sostituisco con il mare e l'alga che si rivela validissima sostituta. Solo alcuni dei presenti l'avevano già eseguita. Il gruppo è dispari e quindi mi tocca mettermi in gioco nella formazione delle coppie. L'esecuzione è di quelle intense, i mari avvolgono le alghe e le accompagnano in una danza irregolare e imprevedibile ma molto suggestiva, c'è unione e scambio intenso tra le coppie, molti alla fine sono visibilmente commossi e toccati dall'esperienza. Il tempo di dissetarsi e si parte con la Trance Dance, tutti hanno portato foulard e bandane anche chi non ha mai eseguito meditazioni bendate, c'è molta voglia di sperimentare e di verificarsi. La meditazione è impegnativa e lunga, 5 stadi preliminari di preparazione e una mezzora finale di ritmo intenso e incalzante. Molti mantengono un ritmo costante e tengono la bandana fino alla fine, qualcuno si concede delle pause, altri per il caldo rimuovono i foulard per poi rimetterli, è comprensibile, c'è da dire però che tutti arrivano in fondo e ognuno per proprio conto si costruisce il suo percorso meditativo. Al termine della lunga maratona di danza tutti spontaneamente si distendono e vi rimangono a lungo, di qui l'allusione del titolo più trance che dance!. Poi lentamente ognuno coi suoi tempi si rialza. Formiamo il cerchio di condivisione, pochi parlano, perché l'effetto della danza è ancora intenso, qualcuno descrive le sensazioni provate con "Il mare e l'alga", altri rappresentano la difficoltà nonostante l'isolamento della bandana della divagazione della mente, il pensiero predominante è la preoccupazione di urtare gli altri o le pareti del locale per cui riferiscono di una discontinuità nella immersione in se stessi e nella musica.
Ci diamo appuntamento per il 30 di luglio, ultimo incontro della stagione, il 27 e 28 di agosto c'è il week end di meditazione a Massa Marittima, si riprenderà a metà settembre. In quell'occasione convocherò tutti quelli che hanno partecipato almeno una volta agli incontri per fare il punto della situazione e verificare chi intende proseguire e chi invece definitivamente rinunciare.