PERCHÈ LA MEDITAZIONE DINAMICA
La meditazione viene piuttosto identificata come una buona forma di prevenzione e come rimedio che può aiutare a contenere i sintomi dei disturbi ansiosi, riducendo l'insorgenza dello stress.
Gli insegnamenti e le direzioni suggerite in queste pagine sono parti fondamentali di qualsiasi cura connessa con l'anima, con l'elevazione della mente e con quel "disagio della civiltà" così diffuso al punto da essere arrivato ad un punto di criticità. Inoltre, i metodi consigliati da Osho sono validi come strumenti di prevenzione, oltre che di cura nel momento in cui si sia perso l'equilibrio!
La pratica della meditazione suggerita da Osho è semplice e diretta e non richiede alcuna conoscenza specifica, né presuppone fede o l'affidarsi a tradizioni, dogmi, dottrine. Sarà la semplice pratica e la costante sperimentazione a dare segnali di benessere continuativi e visibili.
Molti di quanti si sono avvicinati alla visione di Osho si sono infatti resi conto della necessità di affrontare il problema del proprio squilibrio esistenziale alla radice: la sensazione che la loro vita fosse sul punto di esplodere - di tante, troppe cose ignorate, subite, soffocate, tappate in profondità. Abitudini consolidatesi nel tempo, che hanno reso "normale" un comportamento repressivo, basato su un forte autocontrollo.
Senza la consapevolezza che è portata dalla corretta pratica della meditazione Osho, è probabile che anche la sperimentazione si riveli del tutto inefficace. Oppure, come spesso accade, si userà la meditazione come oasi felice, in cui rifugiarsi qualche minuto al giorno, per avere un po' di tranquillità. Ma non ci si deve scordare che una vita viva e vissuta è un'altra cosa!
La pratica delle meditazioni attive, produce una graduale rimozione dei blocchi o repressioni, a seguito del quale emergono quelle che Osho definisce buchi neri o nuvole, le emozioni e le sensazioni accumulate durante l'esperienza di vita, dal contrasto tra l'energia che vuole espandersi e fare e le repressioni prodotte dalla stessa energia come reazione alla sofferenza di costringersi in un'esperienza finita e circoscritta. Non essendo consapevoli di essere l'energia stessa, le persone che fanno l'esperienza ricevono il segnale di sofferenza. Allora è necessario che qualcosa induca allo sblocco da questa impasse, la meditazione attiva è funzionale a questo scopo, portando la persona che la pratica a un punto alto di esasperazione di questa necessità di liberarsi dai vincoli della forma esperienza, di modo da riconoscere di avere fatto ogni sforzo possibile per liberarsi.