Teoria sulle fasi di attivazione, sviluppo e spegnimento dei chakra
Fase di attivazione:
nella formazione del corpo dal momento del concepimento e nelle fasi successive, i vortici energetici si attivano in ordine crescente: il primo come matrice; il secondo come possibilità di vita, infine il terzo come vitalità vera e propria.
Fase di sviluppo:
durante l'esperienza di vita mano a mano che si passa dall'infanzia all'adolescenza si espandono tutti gli altri centri; quello della relazione con l'altro; della comunicazione; poi nell'età adulta quello dell'intelligenza e della visione globale. In questa fase riveste grande importanza il pieno sviluppo di tutti i centri, perché si possa effettuare l'esperienza di vita con la piena consapevolezza.
Fase di spegnimento:
evidente nell'affievolirsi nel tempo dell'energia dei chakra inferiori a vantaggio di quelli superiori. E nella fase che precede l'uscita dal corpo, addirittura c'è un progressivo spegnersi dei chakra a cominciare dal primo e via via tutti gli altri mano a mano che l'energia risalendo lungo la colonna vertebrale, lascia definitivamente il corpo attraverso il settimo chakra.
I - Fase di attivazione
In particolare l'aggregato energetico che si attiva al momento del concepimento contiene già le informazioni ancestrali ed ereditarie, il programma biologico e non solo che l'individuo è chiamato ad attuare. Fin dal concepimento e nelle fasi di formazione del feto le ruote energetiche si attivano progressivamente per comporre la struttura del corpo attraverso la lenta trasformazione del feto.
Al momento della nascita si consolida il livello energetico del primo chakra che è la base, la radice su cui si innesta il processo di vita, segue l'attivazione progressiva del secondo chakra con i primi contatti con la realtà esterna, prendono forma i sentimenti, le emozioni e quant'altro, prendono forma e si innestano nel secondo chakra che fa da filtro alla spinta istintiva e primordiale che altrimenti sarebbe incontrollabile ed esplosiva, con prevedibili conseguenze sul comportamento e sull'agire.
In questi primi albori di vita, la consapevolezza del se è debolissima perché è appena disceso nel precipitato molecolare della vita umana, poi mano a mano che l'esperienza "prende corpo" , e la realtà esterna diviene un proiettato di quella interiore per cui avviene un trasferimento dall'interno all'esterno, compare l'azione, il confronto, l'atteggiamento che è la caratteristica del terzo chakra. In questo frangente si forma la personalità, l'apparire all'esterno e agli altri, la vita di relazione, si consolida l'ego.
A questo livello nella maggior parte dei casi succede qualcosa che poi condizionerà nel bene e nel male tutto il prosieguo dell'esperienza. L'esigenza di vivere l'esperienza, rafforza l'ego al punto tale da diventare l'unico riferimento forte e al ci si affida totalmente. Questo momento segna una vera e propria simbiosi con l'ego, ci si indentifica totalmente nel personaggio e nell'esperienza, "dimenticando" la propria identita, è come quando l'attore si identifica totalmente nel personaggio dimenticando di stare interpretando una parte.