Strategie dell'ego II

17.05.2012

Quando la sensazione di malessere raggiunge il culmine vuol dire che il centro si è indebolito ed è ricominciato il movimento orizzontale, questo accade quando si smette di meditare e si è convinti di poter vivere di rendita sui risultati che si pensa di aver raggiunto con il lavoro su se stessi.
La meditazione ripulisce dalla contaminazione dell'ego e dagli schemi della mente un'esperienza diretta l'ho vissuta praticando, dopo diverso tempo che non lo facevo, la meditazione kundalini di Osho. Ricordo che nel pomeriggio la sensazione di malessere era devastante, non c'era voglia di reagire, ritrovandomi però nel mio mio spazio dove per anni ho meditato per ore, avverto in me come una forma di ribellione, una risolutezza che mi induce a creare lo spazio e attrezzarmi per lavorare. Preparato tutto quello che serve, cuscino, copertina e inserisco il cd, alzo il volume e comincio. La prima fase mi risulta la più faticosa, devo letteralmente costringere il corpo a muoversi, e per alcuni minuti il movimento è forzato, innaturale, poi con il trascorrere del tempo qualcosa si scioglie dentro, i muscoli si rilassano, la mente si perde nel ritmo delle musica e il respiro si fa naturalmente profondo, sento partire il movimento tante volte sperimentato del bacino che si "muove da solo". Ogni tanto devo aggiustare il tiro e ridare l'imput ma tutto il resto del primo movimento mi da l'opportunità di sciogliere le rigidità che avevo un po' dappertutto. Alla fine comincio a sentire che qualcosa si muove a livello di primo e secondo chakra, provo una leggera vertigine quando inizia la danza, un attimo di esitazione e difficoltà iniziale a lasciare andare il corpo alla musica, ma quando questo succede il movimento diventa naturale, il corpo si muove secondo le sue esigenze non sono io a guidarlo, a questo punto qualcosa di doloroso e forte si è muove dentro di me, il respiro si allunga e rovistato nei punti dove sento un profondo dolore e allora piango e danzo per tutta la durata del movimento. Un pianto totale come non mi accadeva da tempo, un mare di sensazioni, emozioni e sentimenti esce dagli occhi attraverso le lacrime e dalla bocca attraverso i suoni. Quando arriva la terza fase sono ancora in preda a questa catarsi che poi si attenua lentamente, allora subentra un flusso di calore che sale dal bacino, attraversava tutto il corpo e arriva al volto. Mi lascio invadere da questa sensazione accompagnandola con il fluire del suono, fino alla fine del terzo movimento. La fase del rilassamento totale arriva come una benedizione dopo tanta intensità, e rielaboro in ogni parte del corpo le sensazioni provate e sento riaprirsi spazi che avevo "dimenticato". Alla fine "guardo" quello che ho provato, ora sono libero di poter osservare, avverto una sensazione di profonda solitudine, mi sento come un bambino abbandonato in preda a tutte le angosce possibili. Era questo che mi aveva tenuto prigioniero fino a quel momento. L'effetto disintossicante prosegue il giorno dopo con effetti ancora più imprevedibile e sorprendenti. Mi sento più "leggero" e lucido, il tono dell'umore sale e tutto diventa più sopportabile. Decido di continuare con la meditazione anche nel pomeriggio successivo, chiedendomi cosa mai potrà più uscire da me dopo l'esperienza del giorno prima.