La Coppia Shiva - Shakti
Questa stupenda composizione dove si armonizzano,
energie, vibrazioni e colori ha la sua ragion d'essere oltre che per permettere
e sostenere l'aggregazione fisica, anche per creare lo spazio entro il quale si
incontreranno e si uniranno letteralmente in un amplesso cosmico, una specie di
talamo nuziale, le due polarità divine che nella tradizione indiana sono
denominati Shiva e Shakti
Il primo rappresenta l'Idea, l'Essere divino allo
stato puro, l'energia che permette all'essere umano di riconoscere la propria
identità immateriale originaria; la seconda, denominata anche Kundalini, rappresenta
l'alter ego della prima, la sua controparte creativa, la manifestazione
femminile della divinità che dà forma a tutte le cose attraverso le quali Shiva
si osserva e si riconosce.
Ritornando al testo, riguardo alla Kundalini, si
legge:
"Nella
maggior parte delle persone solo una piccolissima parte dell'energia kundalini
scorre attraverso la sushumna, tuttavia, con l'accrescersi della
consapevolezza, questa viene risvegliata, allora risale lungo la sushumna come
un torrente in piena, attivando i chakra che cominciano ad accelerare le loro
frequenze e ad espandersi....man mano che la kundalini sale, la sua energia si
tramuta in vibrazioni diverse per ogni singolo chakra....che devono corrispondere
alla finalità di ciascun chakra....più bassa nel primo chakra....più alta nel
settimo....Le vibrazioni, così trasformate e poi trasmesse sia ai diversi corpi
sottili che al corpo fisico, vengono percepite come pensieri, emozioni e
sensazioni fisiche"
In buona sostanza è quello che accade durante
l'esperienza di vita, la kundalini alla nascita è posizionata alla base del
perineo poi sale verso l'alto generando nel suo percorso sia la crescita fisica
che l'esperienza psicologica dell'individuo, trasmettendo una serie di impulsi
che ogni chakra nella sua graduale maturazione invia all'individuo per generare
in lui il senso dell'esperienza che sta facendo. Merita una riflessione
l'affermazione che la kundalini nella maggior parte delle persone si muove
pochissimo, in realtà alimenta il circuito di quel tanto che basta per "tenere
in vita" il corpo, questo però accade paradossalmente in età adulta quando
invece si presupporrebbe una maggiore intensità dell'esperienza, intensità ed espansività
che invece è molto forte nel bambino, come si è visto, perlomeno fino all'età
di sette anni. Perché nell'adulto gravano poi tutti i pesi, i condizionamenti,
i blocchi, le pressioni e le repressioni che, da qual momento in poi, si
generano dall'esperienza della vita di relazione. La pressione della kundalini
è direttamente proporzionale al grado di consapevolezza e di comprensione di
quello che è il fenomeno della manifestazione della vita e qui si torna a
parlare di percorsi, vie, tecniche, dottrine che utilizzate consentono il
cambiamento di assetto del proprio rapporto tra l'esperienza di vita e la sua
reale essenza, questo cambiamento o trasformazione di cui si è già parlato in
altra parte di questo articolo, stimola la kundalini accelerando la sua
risalita e consentendo quindi di "liberare" il circuito e permettere il
ricongiungimento con l'altra energia che viene dall'alto (ricongiungimento che
poi si vedrà troverà il suo trampolino di lancio finale nello spazio del
Cuore).
"Se un
individuo sarà consapevole che i suoi chakra sono aperti e attivi, tanto
maggiore sarà la quantità di energia kundalini che sarà in gradi di
raggiungerli"
La maggiore apertura e alimentazione dei centri
energetici aumenterà la consapevolezza in modo esponenziale e con effetto
domino su tutta la struttura energetica, un circolo virtuoso che avvicinerà
sempre di più l'esperienza fisica alla sua matrice che l'ha generato. Perché
però questi centri possano essere irrorati dal torrente kundalini, devono
essere scorrevoli e aperti, liberi da scorie e detriti, quindi la necessità di
ripulirli con i mezzi già più volte citati e che nei prossimi capitoli saranno
illustrati nel dettaglio.
A questo punto nel mosaico straordinario di
questa rete energetica compare un altro elemento fondamentale per portare a
termine l'opera alchemica dell'unione sacra: il Respiro.
Il respiro è vita, senza respirare si può
resistere qualche minuto, in casi eccezionali anche dieci minuti, non di più
perché subentra la morte per asfissia, si ferma il ricambio cellulare, non si
immette più ossigeno che è il "fuoco" che alimenta le cellule attraverso il
sangue. Ma il respiro non è soltanto ossigeno e anidride carbonica questa è la
sua composizione chimica, in realtà insieme al respiro si immette nell'organismo
l'energia vitale che pervade il cosmo, il Prana.
"In
aggiunta a Sushumna, esistono due altri canali energetici chiamati in
sanscrito, ida e pingala....Pingala funge da canale di collegamento dell'energia
solare....carica di calore e movimento...parte dal lato destro del primo chakra e
termina nella narice destra. Ida convoglia la fresca e quieta energia lunare.
Il suo canale inizia sulla sinistra del primo chakra e termina alla narice
sinistra....entrambi i canali si avvolgono a spirale intorno alla sushumna.
Ida e Pingala sono chiaramente la versione
indiana di yin e yang, la prima convoglia energia di segno positivo, espansa,
calda, solare, attiva; la seconda convoglia energia di segno negativo,
centripeta, fredda, lunare, passiva. Dalla loro interazione accade il miracolo
della vita, la sintesi chimica perché si possa esistere e manifestarsi. Vediamo
nel dettaglio le funzioni "indispensabili" di questi due canali.
"Ida e Pingala
sono in grado, tramite il respiro, di utilizzare direttamente il prana presente
nell'aria e con l'espirazione di eliminare le sostanze tossiche"
Quindi vanno ad alimentare attraverso una
fittissima rete di nadi tutti i chakra periferici e quelli centrali più
importanti, nonché i corpi sottili. Ma il respiro con il suo ritmo alimenta anche
la "fornace" del primo chakra, qui basta ricordare la definizione "respiro di
fuoco", molto utilizzato nello Yoga Kundalini, che stimola l'energia di base a
la fa salire lungo la colonna vertebrale. Nel Tantra il respiro è alla base di
molte tecniche che servono per "accendere" l'energia sessuale (vedi i quattro
tipi di respiro contemplati dal tantra). In particolare il respiro è scambiato
con il partner per aumentare l'efficacia delle tecniche (caricare l'energia,
scambiare l'energia ecc.)
Quando più attivi e aperti sono i chakra tanto
più si sintonizzano e interagiscono con la realtà esterna e a certi livelli
anche con l'intero cosmo, l'apertura e l'attività dei punti energetici dipende
proprio dalla kundalini e dal suo passaggio "bruciante". I chakra sono delle
antenne riceventi e trasmittenti, perché attraverso di esse, l'energia creativa
(shakti) disegna la realtà esterna e sempre attraverso di esse la osserva come
riflesso della sua azione, in questo modo acquisisce e fa acquisire all'essere
in cui opera la consapevolezza di essere colui che genera la realtà. I segnali
di ritorno servono a "correggere la rotta" della navigazione per raggiungere la
configurazione cosmica più vicina all'idea che l'ha generata (shiva), affinchè
quest'ultima possa riconoscersi. Per comprendere meglio questa dinamica si
pensi al poeta che utilizza l'energia creativa "ispirandosi", scrive una
poesia, poi la rilegge e attraverso la lettura, gli ritorna "l'emozione"
dell'incontro con la sua dimensione più profonda. La funzione dei chakra non si
limita a questo, vediamo cosa sono in grado di fare se ben attivi e armonizzati
tra loro:
" I chakra irradiano, direttamente le energie,
nell'ambiente circostante e possono cambiare l'atmosfera intorno. Attraverso i
chakra si possono inviare vibrazioni curative, messaggi consci e
inconsci....Perchè si possa provare il senso di completezza, di conoscenza, di
forza, di amore e di beatitudine, i chakra devono essere aperti e lavorare
tutti insieme in modo armonico. Ciò si verifica per pochissime persone. Di
solito i chakra funzionano su vari livelli di apertura, specialmente i due
chakra inferiori. Esistono quindi tutte le combinazioni possibili di chakra
aperti, bloccati, o parzialmente attivi"
Di qui la necessità di conoscere a fondo i chakra,
verificarne la condizione e intervenire laddove ci sono degli squilibri.