Kokopelli Animaterra: La Cena

13.06.2012

Alla spicciolata si salgono le scale di cotto, ripide, che portano alla zona giorno della casa, si apre una porta di legno a due ante di pregevole fattura e appare la gran sala da pranzo, si avverte un gradevole odore d'incensi, che si sciolgono in una musica di fondo gradevolissima. C'è un lungo tavolo, che si stende in quasi tutta la lunghezza della stanza, su di esso teli rossi, e su quelli stoviglie, posate e bicchieri sistemati con amore. Completano l'effetto scenografico, tralci, rami fioriti, e piccoli cuori d'argento. La sala è particolarmente bella, ha pareti affrescate, travi a vista e a cassettoni, un grosso camino sul lato lungo della stanza. Una libreria antica e tanti mobili a giorno decorati con oggetti tra i più strani e incredibili, nidi d'uccelli, pietre, minerali, finanche la muta di un serpente; luci soffuse, lumini sparsi qua e la a creare un atmosfera magica. La sala comunica direttamene con la cucina dove ferve l'attività, anche questo spazio lascia senza fiato, una di quelle cucina antiche di campagna, integra, originale così com'era stata costruita: il lavabo è in pietra serena, c'è un tavolo di legno massiccio splendidamente usurato al quale quasi si appoggia una credenza di chissà quale secolo, per seduta una lunga panca che Francesca dice di aver preso da una chiesa. I fuochi a gas e il forno, alcuni dei pochi accessori moderni insieme al frigo, sono entrambi inseriti su un piano di quella che era una fornace. I piatti generosamente preparati sul tavolo della cucina stimolano oltre che la vista soprattutto lo stomaco, perciò, senza altri indugi, ci si siede tutti intorno al tavolo da pranzo, si contano 17 commensali, nessuno si dichiara scaramantico. La cena si svolge in modo conviviale, piacevole, si chiacchiera, ci si diverte e spesso si brinda, i piatti sono appetitosi, perciò, per alcuni, il bis è d'obbligo. Io sono seduto a capotavola come la padrona di casa all'altro capo. Siamo però così lontani che quasi non ci si vede, ci diciamo che alla prossima occasione si dovrà utilizzare un tavolo se non proprio circolare quantomeno quadrato per dar modo a tutti di vedere e comunicare con tutti. L'energia che circola stasera, però è tanta e ci porta ad alzarci spesso tra un piatto e l'altro e a turno si finisce per parlarci tutti, lo stesso. Chiude la cena il tocco finale creato dalla cuoca per celebrare il tema della giornata sull'amore: una mousse di cioccolata, caffè e peperoncino, si fa notare che più che stimolare il cuore questi incredienti stimolano un chakra un po' più basso.....ma non stiamo a sottilizzare. Sono le 22 e 30 qualcuno decide di andar via perché l'indomani c'è da lavorare. Il gruppo valdarno quindi si divide in due sottogruppi, Ruy e i suoi vanno via, io e gli altri si resta ancora. C'è ancora voglia di condividere sulle impressioni e sensazioni della giornata, e per noi che l'abbiamo organizzato tirare le somme dell'evento. Ci accorgiamo che sono già passate le 23 e seppure a malincuore dobbiamo partire. Fuori è fresco e il cielo è velato, la luna fa fatica a mostrarsi, ma tutto intorno è un incanto, il silenzio e il buio sembrano animati. Respiriamo a pieni polmoni l'aria salubre,