Il sogno come realtà

05.02.2011

L'esperimento "Sinergia tra l'interpretazione dei sogni e riscoperta del corpo" è durata tre anni. Una scoperta e una scommessa, collegare l'energia del corpo con quella più sottile e impalpabile che governa i sogni.

Lo scopo, era quello di unire le esperienze oniriche alle memorie emotive incarnate nella struttura corporea.

Gli incontri erano articolati su cadenze mensili e duravano mediamente tre ore, il lavoro prevedeva: attività fisica, 1 ora; analisi dei sogni 2 ore; di nuovo lavoro sul corpo, 1 ora.

In altri scritti mi sono soffermato in modo particolare, sulle modalità di svolgimento delle sedute e su relative dinamiche. Per questo rimando al blog dove sono pubblicati i resoconti.

Lo stesso esperimento è stato fatto in una struttura totale con dei detenuti anche questa esperienza è riportata sul blog.

La fase che non siamo riusciti a sviluppare in maniera compiuta è stata l'ultima. Quella che nelle intenzioni doveva ricomporre l'armonia energetica del corpo, dopo la stimolazione iniziale e l'aggancio alla sfera inconscia della seconda fase.

Altra criticità, il mancato approfondimento del sogno, ovvero la sua interpretazione attraverso la recitazione dei ruoli per portarlo al suo sviluppo ulteriore.

E' quanto si cerca di fare con i recenti incontri sperimentali, un lavoro sui sogni diverso da quello precedente, meno basato sui simboli e sulla fase interpretativa e più orientato sullo sviluppo e progressione del sogno stesso.

La nuova impostazione prevede sostanzialmente, una meditazione iniziale per attivare l'energia e mettere i partecipanti nelle condizioni di apertura e fluidità necessarie per entrare nel vivo del sogno, che viene raccontato da uno del gruppo che si offre di farlo.

Una volta esposto il sogno, gli altri fanno una serie di domande per consentire al soggetto in questione di approfondire i particolari del sogno, e entrare sempre più dentro lo spazio dello stesso.

Ad un certo punto, e qui sta la novità, il conduttore della seduta suggerisce alla persona che ha raccontato il sogno di riviverlo fisicamente, ripetendo scenicamente quello che è accaduto, entrando fisicamente nel ruolo e animando il racconto, se necessario entrando anche negli oggetti e nei personaggi che mano a mano compaiono nella rievocazione.

Lo sviluppo che ne consegue è estremamente interessante, il sogno prende vita e si dipana in un crescendo di fluidità, i particolari diventano più marcati, le sensazioni prendono corpo dentro la persona singola o le persone che partecipano, perché è previsto che il narratore si avvalga dei presenti per i ruoli dei vari personaggi o oggetti che mano a mano compaiono nello sviluppo.

Accade pure che tra le persone che partecipano alla rappresentazione del sogno si innestino delle dinamiche di condivisione emotiva ed energetica, i ruoli possono essere invertiti e i personaggi diventare intercambiabili. Ad un certo punto il coinvolgimento è generale, entrano nella dinamica anche tutti gli altri presenti alla seduta e prende corpo un campo di condivisione all'interno del quale ognuno dei partecipanti può sondare i legami emotivi e sensoriali che sempre di più lo legano agli altri. In questo modo come in un effetto a specchio ognuno vede la parte di se presente nello spazio di condivisione, acquisendo una maggiore consapevolezza della propria dimensione interiore, perché al contempo si è attori e registi, coinvolti e testimoni di quello che avviene e di quello che si "sente".

Il "sentire" e l'uso del corpo sono le caratteristiche peculiari di questa sperimentazione rispetto alla precedente. Più che concentrarsi sull'attivazione del lato destro del cervello e quindi della parte intuitiva, si lavora di più sul corpo analizzando e "osservando" le sensazioni prevalentemente fisiche che si attivano "muovendosi" nel sogno, una sorta di incorporazione animistica nei personaggi e negli oggetti che compaiono.

Questa immersione totale, consente al narrante di ricostruire la dinamica che lo ha portato a sognare e a far emergere una consapevolezza maggiore dei lati nascosti e "oscuri" della propria esperienza di vita e poterli quindi osservare direttamente dal di dentro o di riflesso a seconda del ruolo giocato nella sinergia del gruppo. E comunque da testimone.

La tipologia di sensazioni ed emozioni che si sperimentano dipendono ovviamente dalla caratteristica del sogno e del suo contenuto simbolico.

Il divenire del sogno e il suo espandersi e svilupparsi teoricamente potrebbe non avere fine, non c'è limite di tempo, perchè lo stesso pare arrestarsi, non si ha più la sensazione dello scorrere orizzontare ma di uno sviluppo a spirale che si espande, rimanendo tuttavia sempre ancorato ad un centro.

Nello specifico dell'incontro al quale ho partecipato, personalmente ho assaporato una condizione di rilassamento, allegria e gioia che è stata così intensa da rimanere viva anche nei giorni successivi, non solo, l'impressione è stata quella di avere avuto accesso ad una dimensione di se fino ad allora sconosciuta dalla quale attingere una serie di imput utilizzabili nella esperienza di vita, una sorta di trasformazione destinata a durare, una conoscenza acquisita non più alienabile e che spinge a ricercare e sperimentare ancora.