Giochi di specchi ed altre illusioni
Chissà, può darsi che sia io a sentire il mio tantra ad una prima osservazione molto diverso da quello di altri. Marpa ad esempio ha un approccio e un interesse che mi fa sentire che pratichiamo cose distinte. Durante la giornata ho sentito il gruppo diverso dai soliti. Era molto più difficile non stare nella mente e molto facile distrarsi ed in risposta alla distrazione sentivo talvolta affacciarsi il giudizio. Ad esempio, ieri una amica mi ha detto che ha conosciuto 2 donne che le hanno descritto il tantra come una disciplina che spesso porta i due partner all'atto sessuale senza attaccamento. Questa affermazione mi ha turbato. Io sento il mio come l'espressione di un energia molto pulita. Non mi è mai capitato di fare irruzione nello spazio dell'altro.
Le amiche in questione hanno detto il vero ma il non attaccamento equivale
proprio all'opposto dell'irruzione nello spazio dell'altro, è proprio
l'attaccamento al contrario a violare lo spazio dell'altro, l'atto sessuale se
equivale al maithuna allora è una tecnica di espansione interiore che ti porta
alla conoscenza della tua reale identità se è sessualità ordinaria a lungo
andare diventa una cosa arida. L'Amore è una cosa diversa dalla sessualità che
può essere una sua componente o anche non esserci per nulla; il fatto che ogni
praticante sia diverso dall'altro e senta cose diverse è proprio lo scopo del
tantra, il tantra non uniforma i comportamenti e le sensazioni anzi tende a
individualizzarle. Marpa non sei tu e viceversa, non lo sarete mai e questo è
un ottima cosa, perchè ognuno è espressione di se stesso nella pratica
tantrica. Poi ogni gruppo è inevitabilmente diverso dagli altri perché cambiano
le condizioni di ognuno, i partecipanti e le meditazioni che vengono eseguite.
Se quel giorno eri giudicante, non dipendeva dal gruppo ma dalla tua condizione
di quel momento. Osservare e giudicare è tipico della mente osservare senza
giudizio è la caratteristica del testimone che si attiva quando le sessioni e
le meditazioni vengono eseguite con totalità.
In altre parole se crei delle aspettative e vanno deluse entri nella mente.
Quando mediti per un certo tempo, la meditazione ti sembrerà ogni volta diversa
in realtà essa, ogni volta, riflette quello che sei in quel momento, sei tu che
muti non la meditazione.
Sai, mi chiedevo se a furia di
specchiarsi nell'altro si arriva ad un punto in cui è possibile iniziare a
vedere l'altro senza lo specchio nel mezzo
No inizi a vedere te stesso, non l'altro; cercare l'altro significa entrare
nello spazio dell'altro per sottrarre qualcosa che pensi ti appartenga, l'altro
lo incontri nel momento in cui incontri te stesso, altrimenti è sempre un
cercare se nell'altro, se continui a guardare l'altro come specchio, nel
tentativo di rifletterti, ti allontani dalla tua identità trasferendola
nell'altro e allora che entro nell'altro per cercarti, ma lì non ci sei non ti
trovi e finisci solo con il violare lo spazio dell'altro. Quando due persone si
mettono insieme è proprio per cercare, a vicenda, se stesso nell'altro e questo
approccio non solo non porta a scoprire chi sei ma rende il rapporto molto
fragile e destinato a finire. Una volta scavato a fondo nell'altro non troverai
quello che cerchi e andrai a cercare ancora.
Cioé: dopo diverse meditazione
in coppia vedi sempre più chiaramente te stesso. Ma solo quando avrai
incontrato te stesso sarai libero dagli specchi e potrai davvero vedere
l'altro?
Sarai finalmente libero di vedere te stesso ed essendo te stesso sarai non
solamente con l'altro ma con tutti gli altri, senza dover più cercare o scegliere.
L'incontro con l'altro accadrà, non lo cercherai. La differenza sta proprio in
questo, ti devi liberare dalla necessità di incontrare un altro, perchè la
ricerca dell'altro nasconde la ricerca di se stesso. Dopo ci sarà
l'affiancamento, la condivisione, non la necessità
di stare con l'altro, non sentirai questa necessità, perchè ormai ti sei
ritrovato puoi dividere questa scoperta con un altro o tanti altri ma non ne avrai
"bisogno".