Dal qi gong allo yoga kundalini
Da circa tre anni pratico Qi gong che è proprio un lavoro sull'energia corporea e devo dire che mi ha consentito di percepire per la prima volta l'energia nel corpo e poi col tempo di "gestirla" con l'intenzione ed il respiro. Questo risultato l'ho ottenuto dopo circa un anno di pratica.Da quasi due anni, prima in forma di seminario e poi con frequenza quindicinale mi sono avvicinato allo yoga kundalini, e la differenza mi è apparsa subito evidente soprattutto dopo aver frequentato vari stage e seminari in cui le due discipline per la prima volta venivano accostate e sperimentate insieme.Prima di parlare delle differenze, qui voglio fare un inciso curioso ma per altri versi significativo, sul fatto che la partecipazione ai seminari suddetti vedeva una presenza prevalente se non totale di praticanti di qi gong piuttosto che di kundalini (ho poi saputo che alcuni si erano rifiutati di venire per non praticare qi gong che ritenevano una disciplina quasi contaminante rispetto al loro percorso, altri perché lo trovavano "noioso" ) ma di questo ne riparleremo perché offre interessanti spunti di riflessione.Tornando alle differenze, devo subito utilizzare, per rendere l'idea, un'analogia che spesso uso in analoghe occasioni: il qi gong è come un motore diesel, mentre la kundalini è un turbo benzina.Avendo praticato entrambi posso con cognizione dire che il primo mostra tutta la sua efficacia e potenza dopo una certa "carburazione" e richiede più tempo e pazienza perché renda al massimo (a volta anche anni, a seconda di chi pratica). La Kundalini con il suo "dinamismo" fa sentire più presto gli effetti. Anche nei movimenti degli esercizi si avverte la differenza, inoltre la seconda utilizza di più mantra e musica, anche la respirazione è diversa, più lenta e legata all'intenzione quella del qi gong, più enfasi e velocità in certi casi per la kundalini (soprattutto il respiro di fuoco).A livello corporeo ho potuto apprezzare una maggiore velocità di scorrimento dell'energia con la kundalini rispetto al qi gong. Anche per quanto riguarda il superamento dei livelli di resistenza negli esercizi c'è una diversità nell'effetto sul corpo, la prima scuote e fa vibrare le parti del corpo interessate in modo più evidente e profondo, il secondo agisce a "strati" e con gradualità prima di arrivare allo stesso punto di incisività.Il punto di forza poi della kundalini sono le meditazioni, che intervengono in modo diretto sia sulla struttura fisica che su quella psichica che spesso riesce a collegare tra loro. Inoltre un maggiore utilizzo dei suoni e dei mantra rende più "affascinante", "suggestivo" e coinvolgente l'esercizio.
- il senso di noia suscitato dagli esercizi di qi gong per il fatto che il praticante spesso è obbligato a rimanere anche per svariati minuti in determinate posizioni, in assoluto silenzio e concentrati sul respiro in attesa che la tecnica abbia il suo effetto;
-la "contaminazione" nel mischiare i due tipi di esercizi, ritenendo che la "staticità e "pesantezza" del qi gong finisse col "danneggiare" o "compromettere" gli equilibri psicofisici raggiunti con lo yoga kundalini
- il semplice rifiuto di praticarlo senza alcun motivo apparente.
Al contrario, i praticanti di qi gong non hanno avuto nessuna difficoltà a "sottoporsi" a entrambi gli esercizi, quasi avessero una base più "solida" di partenza e anche una maggiore "apertura" verso la sperimentazione, una maggiore fluidità e flessibilità (che peraltro sono le caratteristiche del taoismo), di contro ad una intransigenza e rigidità che definiva l'atteggiamento dei praticanti di yoga.
E' come se questi ultimi abbiano saltato un passaggio ritrovandosi subito nel dinamismo energetico senza aver prima sperimentato l'energia governata mentalmente e di qui la sensazione di essere "frenati".