Incontrare l'altro
"Il gruppo più tantrico che abbia mai condotto", esclamo al termine di questa nuova giornata di lavoro sui chakra. Stiamo "trattando" ancora il secondo, che per complessità e implicazioni si è meritato due sedute consecutive. Oggi si "Incontra l'altro" e ci muoviamo nello spazio tra il secondo e il terzo chakra. Nell'altro incontro si è cercato di diventare consapevoli della dualità che caratterizza l'esperienza di vita, che può risultare dolorosa, se vissuta come separazione; stimolante, se vissuta come contenuto esperienziale di una sperimentazione voluta; oggi questa dualità viene vissuta con tutte le implicazioni emozionali che comporta e quindi si intravede inevitabilmente il rapporto con l'altro da se che fondamentalmente le genera.
In questo lavoro progressivo, però, non si perde mai di vista il grounding; non si svellono le radici con il rischio di volare via come un palloncino alla deriva, ma ci si ancora e lo si fa impostando sempre un radicamento inziale prima di lavorare sui singoli chakra. Si è lavorato sul primo, poi sulla prima parte del secondo, ripartendo sempre dalla radice, mantenere una sorta di file rouge, una continuità energetica che consente di lavorare sempre a tutto tondo sull'insieme dei chakra e sul loro equilibrio ed interscambio, in modo da affrontare i "traumi" che emergono ed il "risveglio" emozionale con maggior efficacia possibile e minore effetto destabilizzante.
Oggi sono presenti diversi neo-operatori olistici freschi "diplomati" e la differenza si nota fin dai primi momenti: dalla presentazione iniziale al modo con il quale tutti si muovono nello spazio cercando prima il contatto con se stessi e poi con l'altro, la disinvoltura con la quale si avvicinano, sfiorano e toccano, accentuando la giocosità, l'espansione, l'espressione corporea. Sono gradevolmente sorpreso dal gruppo, che si muove come fosse un'unica identità e i corpi che sembrano uniti da un invisibile filo energetico. Si susseguono evoluzioni, danze, giochi, il contatto con la terra e con gli altri, è un turbinio di sensazioni che si intensificano fino a dar vita ad un "groviglio" armonioso ed esaltante.
Naturali e intensi gli "scontri emotivi" sulla rabbia e la paura, commoventi e toccanti gli "incontri amorevoli" di riconciliazione finale, sembra che il gruppo abbia lavorato da sempre sullo "scambio dinamico delle emozioni".
La pausa pranzo che segue ha anch'essa un sapore diverso, c'è raccoglimento, calma, silenzio, poche parole scambiate; una sensazione di estrema leggerezza e di unione come del resto leggere sono le pietanze che ognuno di noi ha portato in condivisione.
Si riprende con una lunga sessione di danza durante la quale le coppie si formano in modo istintivo, scambiandosi effusioni, carezze con tenerezza e innocenza come un gruppo di bimbi che gioca. Le coppie per la meditazione finale si sono in pratica scelte da sole. Meditazione "Incontrare l'altro" che rendo più "complicata" e "destabilizzante" facendo in modo che la persona da incontrare non sia il proprio partner, che però va tenuto sempre ben "presente" durante l'esecuzione dei vari step, per poi lasciare che l'incontro avvenga solo nella parte finale per chiudere il cerchio energetico e creare l'unità. Questo espediente innesca interessanti dinamiche: la seduzione, il tradimento, il senso di colpa e l'abbandono; una rassegna di tutte le implicazioni di un rapporto a due di tipo "funzionale", per poi approdare alla consapevolezza che tutto proviene da te e ritorna a te quando si incontra il partner "dimenticato" o "trascurato" che in realtà sei te stesso.