Dal Sole alla Pioggia
Giornata da ricordare quella di domenica 16 maggio, un ritorno a gruppi in presenza. In questo lungo periodo di stad by, l'ultimo gruppo si è riunito nel febbraio del 2020 presso Talent Academy, più volte ho pensato di porre termine alla mia attività di conduttore e di mollare anche l'attività associativa.
E' successo invece che proprio quando mi sono "rilassato" nell'idea di smettere si sono presentate nuove opportunità e la richiesta di nuove adesioni per l'associazione.
Mi sono quindi trovato "catapultato" nuovamente nello spazio di sperimentazione e di lavoro interiore, tuttavia dentro di me sentivo che questa lunga pausa aveva innescato una transizione in relazione all'approccio olistico, che andava ora vissuto su un piano più sottile e da un livello di consapevolezza più elevato.
Il mio lungo lavoro sul corpo e le sensazioni che è capace di generare, fatto prima con i numerosi stage di tantra e poi con una quasi ventennale esperienza di conduzione di gruppi, mi aveva portato ad esaurire quella esperienza dalla quale evevo tratto tutto quello che poteva trarre.
Si è quindi affacciata l'esigenza di andare oltre quell'esperienza. Aprirmi ad uno spazio e ad una sperimentazione che potrei definire, come prosecuzione dell'esprienza passata, "tantra esoterico".
Un passaggio dal contatto fisico a quello energetico e sottile, utilizzando le stesse tecniche ma riadattandole alla nuova esigenza di sperimentazione.
E' quello che ho deciso di fare oggi, in questo spazio verde e suggestivo, messo a disposizione da Chiara socia di VO. Le previsioni hanno messo pioggia e il cielo è grigio e minaccioso, tuttavia siamo presenti in tanti e tutti "curiosi" di vedere cosa accadrà dopo più di un anno di lontananza fisica.
D'improvviso un imprevisto e pallido sole illumina il prato mentre stendiamo un grande telo azzurro per il cerchio introduttivo.
Il tempo tiene bene per tutta la prima parte delle presentazioni, cade una leggera pioggerellina ma ce ne accorgiamo perchè fa rumore sulla cerata non sembra non essere in grado di farsi sentire sui nostri corpi, la sensazione è stupenda, siamo pervasi dall'afrore dell'erba bagnata, il contatto con la terra e la pioggia leggera che comincia a carezzare i nostri corpi creano una condizione ideale per esprimere quanto ci siamo tenuti dentro per tutto questo tempo di forzata inazione.
Quando sto per dare inizio alla meditazione che ho scelto per questo primo incontro, la pioggia si fa insistente, esitiamo seduti, qualcuno si alza istintivamente per correre ai ripari. Fossimo stati più in la nella stagione e meno vestiti, avremmo lasciato che la pioggia bagnasse i nostri corpi con effetti "speciali" sull'esperienza meditativa. Dobbiamo invece di utilizzare la provvidenziale veranda di cui è dotata la baita prefabbricata che ci ospita.
Verrebbe da contrariarsi per la situazione, ma accettiamo tutti di buon grado di occupare uno spazio più angusto creando un ellisse irregolare ma sufficiente a sistemare tutti. Rifletto che il "contrattempo" invece di generare contrarietà e irritazione mi rimanda una sensazione di assoluta serenità e pace. L'energia fluisce libera e si adatta a tutte le circostanze come l'aqua prende la forma dello spazio che la contiene.
L'esperimento inizia. Questa sessione di solito viene eseguita con il contatto fisico, in questo caso la supporto con una meditazione guidata e "immaginativa". Inizio con il rilassamento completo del corpo, l'attenzione su respiro e la completa centratura dell'attenzione su di se. Suggerisco poi di spostare l'attenzione al centro dell'ellisse per poi tornare su di se con varie ripetizioni. Segue la percezione della presenza degli altri, e la "simulazione" del contatto della mani a formare un cerchio unito. Cerchio che viene attraversato dal respiro che circola in senso orario da una persona all'altra attraverso le mani "collegate". Ci si "sposta", quindi, al centro dell'ellissi avvicinandoci e sentendo la vibrazione dei corpi che si toccano e il suono del respiro, poi si torna al proprio posto. La meditazione si chiude con un ritorno su di se e il "distacco" delle proprie mani da quelle dei partner.
Il giro di condivisione conferma la riuscita dell'"esperimento", tutti hanno sentito il contatto energetico della mani dei partner, la chiusura del cerchio e il fluire del respiro in esso, alcuni dicono di aver provato una forte sensazione di calore. Qualcuno pur riconoscendo l'originalità della esperienza avrebbe preferito il contatto fisico "reale".
C'è tempo per un altra tecnica di gruppo, ci affidiamo a Chiara, la nostra ospite, che propone una seduta di scrittura creativa.
Su un foglio scriviamo i nostri nomi in verticale e poi con ogni iniziale scriviamo una parola di senso compiuto senza star troppo a pensarci.
Ognuno di noi legge le parole che ha scritto di modo che gli altri le ascoltino. Quindi si passa alla stesura di un piccolo tema utilizzando tutte le parole elencate in ordine di scrittura.
Pochi minuti e le composizioni sono pronte per essere lette. Le frasi scandite da ognuno dei presenti risuona potente dentro di noi suscitando emozioni forti, portandoci a percepire ciò che ci accomuna e ci lega, il senso del nostro stare oggi qui insieme. Scritti rivelatori dell'intento che ci ha spinto a riunirci dopo più di un anno e di ciò che intendiamo sviluppare per il "futuro".
Termina qui la prima giornata di lavoro di gruppo.
Prima di andar via, sotto una pioggia battente, ci diamo appuntamento per una prossima domenica in un altro spazio all'aperto.