Cio che divide, unisce
Ultimo workshop di un anno intensissimo fatto di momenti di gioia, di fatica, di entusiasmo e di stress, gruppi sempre forti, folti ed energetici. Evoluzione naturale dei pur impegnativi incontri settimanali del sabato pomeriggio condotti degli ultimi sette anni. Le sento ora come tante parti riflesse di me che con pazienza certosina ho raccolto e accostato per osservarmi per come sono adesso.
Ho avuto dei dubbi fino all'ultimo sulla scelta del titolo, non mi sembrava adatto ad un lavoro sul secondo chakra. Poi ho riflettuto che l'uno si divide in due, e l'altro da se rappresenta la caratteristica del secondo chakra, quindi ecco la divisione. Allo stesso tempo se c'è consapevolezza e riconoscimento, si torna all'unità sia con se stesso che con l'altro, quindi ecco l'unione. Devo dire che non è stato facile creare un programma di una giornata su un chakra tanto importante e delicato, di meditazioni su questo punto energetico non ce ne sono tante, per cui mi sono affidato alla creatività e all'istinto. Il gruppo, come sempre, ha preso consistenza da se in base al lavoro che si andava a fare; in quello precedente c'era stata perfetta parità tra uomini e donne, oggi c'è la netta prevalenza del sesso femminile, caratteristica energetica del secondo chakra.
Anche in questa occasione, mentre si viaggia in auto verso Sesto, sorge puntuale la disputa su quale via o disciplina sia più efficace per raggiungere la piena consapevolezza di se, disputa che tutte le volte anima il gruppo Valdarno e che anche stavolta accoglie una nuova amica che non ha mai partecipato a gruppi o meditato; tuttavia ha letto Osho e questo le è bastato per decidere di mettersi in gioco e iniziare un percorso di cambiamento sentito come esigenza profonda, indotta da situazioni contingenti e stati d'animo che non vuole più subire passivamente. Appare molto determinata.
Il lavoro inizia con notevole ritardo per via delle operazioni di registrazione che oggi sono più laboriose per la presenza di sei partecipanti nuovi, segue il giro di presentazioni e subito dopo si parte con la "Mandala Meditation" degna sostituta della "dinamica" che si adatta di più sia allo spazio della location che ai partecipanti alle prime esperienze; la "Mandala" è certamente meno "traumatica" e "selettiva". Oggi siamo al limite della capienza e me ne accorgo fin dal terzo step, quando tutti sono distesi a terra a roteare gli occhi, sono costretto a danzare in equilibrio tra un corpo e l'altro per spostarmi nella hall.
Per la prima volta inserisco nel programma una meditazione guidata, tratta da un libro sui chakra di orientamento yogico anche se il testo suggerisce visioni e sensazioni decisamente tantriche. Per darle un tocco adeguato, formo le coppie che si tengono per mano per tutta la durata della sessione.
Indovinato e gradito anche il piccolo preliminare che segue, un fuori programma per unire di più il gruppo e coinvolgere i nuovi, un po' troppo ai margini. Camminare nello spazio e poi avvicinarsi al centro della sala stringendosi sempre di più gli uni agli altri, respirare in modo lento e profondo e "sentire" fisicamente gli altri. Il respiro diventa uno scambio e la sensazione di leggera e piacevole ebbrezza, provoca una risata contagiosa e liberatoria. Le barriere cadono, così come la diffidenza e il timore, ora ci si sfiora, tocca, gioca, lo scopo è raggiunto. Siamo pronti per la sessione successiva, delicata e impegnativa, "Contatto e attivazione del secondo chakra".
Rimescolo le carte e cambio le coppie, nonostante la presenza di tante donne, accade che si compongano due coppie di maschi, e resta quindi una sola coppia eterogenea. In una prima fase, si contatta il chakra assumendo una posizione particolare e utilizzando il respiro per espanderlo, i partner sono uno di fronte all'altro; nella seconda fase c'è l'attivazione, i respiri si sincronizzano e, a turno, i partner accolgono tra i palmi delle mani il secondo chakra dell'altro. Un momento di confronto con i sentimenti e le emozioni più profonde. Ora si è di fronte e se stessi, non importa chi sia il partner, tuttavia chi lavora con lo stesso sesso dirà di aver sperimentato sensazioni intense ma "neutre", l'unica coppia eterogenea invece, parla di sensazioni orgiastiche devastanti e da togliere il fiato.
Questa sessione si prolunga più del previsto perché le sensazioni si espandano liberamente attraverso il respiro e il tocco e lascio che facciano il loro corso fino in fondo.
Si arriva alla pausa pranzo quasi senza rendersene conto, l'intensità dell'esperienza appena vissuta e stata così appagante che non c'è lo stimolo della fame, l'intervallo infatti dura meno di un'ora e si riprende subito con la danza, per ravvivare la fiamma già accesa nella prima parte della giornata.
Seguono, senza sosta, due sessioni sul respiro e sulle emozioni: "Liberarsi dal passato" respirando nei plessi, una semplice ed efficace tecnica per espellere le emozioni negative, sessione a coppie, con i partner uno di fonte all'altro per darsi la carica, anche questa si prolunga oltre i tempi stabiliti. Breve pausa e si passa alla "Meditazione sulla consapevolezza del respiro" che amplifica in modo esponenziale la sessione precedente, sempre a coppie sempre l'uno di fronte all'altro qui però si passano in rassegna tutti i chakra dal secondo al settimo, per poi tornare al secondo e restarci a lungo espandendolo fino a inondare della sua energia tutto il corpo.
Breve condivisione a coppie prima di affrontare la meditazione più importante della giornata "La Rinascita", inedita, pensata e creata apposta per l'occasione, si proverà a contattare il bambino interiore, i partner fanno le funzioni del padre o della madre e si coccolano e accarezzano teneramente a vicenda come si farebbe con un figlio o figlia prendendoli in braccio. Prima di arrivare a questo step cruciale, c'è una fase preparatoria che prevede la percezione di se con se, di se con l'altro, di se con tutti gli altri, poi la scelta del partner, dettata dal Cuore. Per la parte sonora ho utilizzato uno splendido album di Loreena McKennitt "The Visit", rielaborato nei tempi e nella successione dei brani. Un'esperienza di grande intensità emotiva, momenti di pura magia evocati da una stupenda musica celtica.
Il contatto è avvento, la lunga preparazione sul respiro, sulle emozioni e sui sentimenti trova la sua consacrazione in questo atto che può veramente definirsi una Rinascita. Ora ognuno conosce un po' di più di se stesso ed è consapevole di una presenza finora rimasta nascosta e trascurata nelle parti più profonde di se e che si era manifestata, finora, in certi momenti della vita, come stati d'animo e sensazioni dolorose e fortemente condizionanti.