I 7 livelli di esperienza
Per l'anima è arduo scendere al settimo ed ultimo livello della manifestazione, fosse anche per comprendere finalmente di non essere divisa dal tutto.
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Per l'anima è arduo scendere al settimo ed ultimo livello della manifestazione, fosse anche per comprendere finalmente di non essere divisa dal tutto.
In uno dei miei ultimi articoli ho parlato dell'esistenza di due forze in campo, in contrapposizione tra loro e apparentemente antitetiche che, per comodità ho definito "oscurità" e "luce".
La divaricazione del dualismo, in questo momento appare sempre più ampia, una forbice che si allarga sempre di più.
C'è chi sperava in un cambiamento epocale e chi invece di trarre vantaggi da questo imprevisto isolamento che passerà alla storia con una sigla che sembra un prodotto informatico: Cov19.
Non è colpa del virus, del governo locale o mondiale, di poteri più o meno occulti se hai sperimentato la privazione della libertà fisica per così tanto tempo.
Ho "scoperto" che se chiedo un mutuo o un prestito, diciamo di 30.000 euro, la banca me li accredita sul c.c. che ho aperto sulla stessa banca, non ha un corrispettivo in banconote o in metallo prezioso ma è semplicemente una cifra, un numero.
Continuano le lamentele sul web sulle riaperture delle attività. Cittadini, liberi professionisti, imprenditori, ditte, negozi protestano cercando di convincere il Governo a cambiare le sue decisioni.
Ascoltato sul web circa il grave problema della chiusura dei locali aperti al pubblico: ristorazione, bar, pasticceria, negozi
Seguendo in questi giorni le notizie sull'epidemia mi sono chiesto perché si continua a parlare di vaccino, nonostante la recente "scoperta" che la causa principale delle morti è dovuta a tromboembolia polmonare.
Nonostante l'esperienza traumatica che si sta vivendo, prevale ancora l'atteggiamento reattivo e conflittuale mentre sarebbe richiesta massima unione e solidarietà.
Ho ritirato il contenitore dei rifiuti, in un contesto surreale. Uniche forme viventi nel raggio di un chilometro, il benzinaio di fonte e un addetto alla nettezza urbana che usciva dal suo furgone, figura inquietante nella sua tuta bianca integrale, con cappuccio e maschera.
A un mese dall'inizio dell'"isolamento" si succedono notizie, numeri, decreti, decisioni e qualcuno inizia anche a fare delle previsioni per il dopo.
Dopo tre settimane di isolamento, ho deciso di buttar giù due righe di riflessione. Tralascio le tantissime ipotesi caotiche e discordanti sul come e sul perché di quello che sta accadendo, la mia attenzione è alle sensazioni emotive e fisiche.
Tutte le religioni sembrano essere scaturite e ruotare intorno a un unico libro: la bibbia.
Il cielo è di un giallino che sfuma nel grigio, è la sabbia del Sahara, che impuntura tutte le auto e le superfici vetrate utilizzando rade e deboli gocce di pioggia.
Tutto mi appare ovattato, avvolto in una foschia sottile che rende le immagini sbiadite, prive di colore, più che di luce.
Sono trascorsi anni dal momento in cui hai smesso di lavorare e ancora non ti rendi conto della libertà di azione che ti viene offerta.